UTC und Fedellisimi organsieren Auswärtsreise nach Parma per pullman. Wie soll das jetzt gehen mit dem neuen Gesetz? Ausnahme weil die beiden Vereine befreundet sind? Weil in deren Forum werden die entsprechenden Ankündigungen auch gar nicht in Frage gestellt. Aber mit dem neuen Gesetz ist doch eine organsierte Anreise verboten, oder?
die spieler von mantova und präsident lori sind nach dem 4-0 sieg vor leeren rängen zu den fans vors stadion gegangen um mit ihnen zu feiern..:thumb:
Den Doriani wurde gestern in Parma alles abgenommen, Fahnenstangen, Klebeband, alles. Ist schon so, war natürlich extrem gefährlich, vor allem weil sich die beiden Fangruppen ja auch überhaupt nicht mögen.
Scrivo per rispondere ai molti commenti dei politici e dei giornalisti letti gli ultimi giorni riguardo la situazione attuale in Italia. Sembra che ci sia tra loro l'unanime decisione che la via da seguire sia il modello inglese. Ciò sembra venga fatto guardando alla circostanza che c'è poca violenza negli stadi britannici, senza però guardare il quadro più ampio, che si è manifestato nel calcio e nella società nel loro insieme.
L'ironia è che mentre le autorità italiane stanno ribadendo il loro desiderio di seguire il modello inglese, le autorità britanniche e i media stanno finalmente ammettendo che sono andati troppo oltre nei cambiamenti che hanno fatto negli ultimi 20 anni. Le due grandi campagne che attualmente ci sono in Inghilterra sono quelle per la reintroduzione di aree dove poter stare in piedi e la riduzione dei prezzi eccessivamente alti che i tifosi pagano per i biglietti. Queste sono due delle maggiori ragioni per le quali vasti spazi vuoti di seggiolini sono ormai comunemente visibili negli stadi inglesi, quale risultato delle povere o ormai non più esistenti atmosfere. Tutto ciò, in uno con servizi d'ordine fin troppo zelanti della Polizia e degli stewards, con molti tifosi innocenti che hanno ricevuto lunghe diffide, è il motivo che ha fatto definitivamente decidere a molte persone di non andare più allo stadio.
E qui è la vera ironia: gli Inglesi non hanno mai risolto il problema!! Ogni notte, giovani minorenni incappucciati che sono disaffezionati verso la società bighellonano agli angoli delle strade bevendo, fumando e provocando disordini. Le serate nei bar e nei club presto si trasformano in battaglie ubriache tra bande di giovani che si scontrano tra loro e la polizia, quale conseguenza del basso costo dell'alcool. Di sera, i nostri centri cittadini sono i più violenti d'Europa, una situazione che è molto più difficile da prevedere e contenere rispetto ai tifosi di calcio. Non abbiamo mai risolto il problema, semplicemente lo abbiamo spostato da un'area ad un'altra, dagli stadi alle strade.
Le autorità inglesi hanno virtualmente sradicato l'hooliganismo dagli stadi, ma il modello inglese è un tipo di modello difficilmente ricreabile in un'altra nazione. Il principale scopo degli hooligans era combattere contro i tifosi avversari. Quando l'ultimatum arrivò dalle autorità, sono stati gradualmente eliminati per via di drastici cambiamenti. I maggiori cambiamenti in Inghilterra sono derivati direttamente dopo i disastri dell'Heysel, Bradford e Hillsborough, sicché quando le autorità decisero di agire ci fu una opposizione assai scarsa.
Ma le autorità inglesi non hanno mai dovuto combattere contro gli Ultras. Gli hooligans, anche se organizzati, non sono mai stati militarizzati come gli Ultras in Italia.
E mentre gli hooligans hanno portato principalmente violenza, gli Ultras hanno fatto molto di più. L'atmosfera, il colore, le coreografie e il costante sostegno per le loro squadre hanno influenzato i tifosi attraverso l'intero continente e per tutto il mondo. Quando le autorità in Italia decideranno di dar corso all'azione decisa, è necessario che stiano molto attente al porsi dei limiti, in modo di non distruggere qualsiasi altra cosa che rende i tifosi Italiani i migliori d'Europa.
Un saluto,
David, Norwich
Oggi – con la decisione unanime di tutti i gruppi Ultras della Mare – entreremo in curva senza striscioni, bandiere, tamburi e qualsiasi altra forma di coreografia. Ci asterremo dal fare cori e canzoni.
Niente tifo quindi, piaccia o no, sarà così almeno fino a quando non ci saranno maggiormente chiare le reali limitazioni, alla libertà di movimento e di espressione, dentro gli stadi. Il limite tra cosa è permesso o no, tra legalità e illegalità è sottile e poco chiaro. Si parla di diffide “preventive” per un coro o al minimo gesto ritenuto inopportuno!
Non ci sembra il caso, adesso, di stare allegri e goderci lo “spettacolo” facendo finta di nulla.
Dal momento in cui tutti, urlando più che ragionando, si sentono nel diritto di indicarci come il male assoluto del calcio, noi esterniamo in questo modo il nostro distacco dai qualunquisti e il nostro dissenso dalle conclusioni frettolose e strumentali a cui politici e media sono arrivati. A darci fastidio è anche l’ipocrisia di certi politici che fanno i paladini della giustizia, proprio loro gli artefici dell’indulto, proprio loro che dell’impunità hanno fatto una bandiera!
Dopo quanto successo, di fronte alla morte di un uomo è il momento di fare alcune riflessioni. Il mondo ultras si deve fare un esame di coscienza e prendersi le proprie responsabilità, sulle troppe degenerazioni che ne stanno infangando gli ideali e che legittimano la repressione.
Da sempre diciamo che chi sbaglia deve pagare. Senza sconti e senza distinzioni. Questa è la nostra idea di giustizia. Una giustizia che deve essere uguale per tutti. Cosi come la morte è uguale per tutti.
Ma non accettiamo che le conseguenze ricadano esclusivamente su di noi sollevando altri dalle proprie responsabilità o incapacità. Non è sacrificando la nostra pelle che il calcio si ricostruirà una verginità. Il "giro di vite" legislativo ha l'obiettivo di eliminarci, togliendo di mezzo gli unici oppositori al calcio moderno. Il disegno è in atto da tempo: eliminare le ultime resistenze ad un modello che propone di trasformare gli stadi in un enorme business.
Vogliamo rimarcare una nostra peculiarità. E cioè che se per tutti la priorità è quella dello “spettacolo”, che non deve mai fermarsi, per noi le cose stanno diversamente. Per noi Ultras lo “spettacolo” poteva e doveva fermarsi veramente. Ma, a quando pare, questa ipotesi era accettabile solo per noi. Per tutti gli altri, passati i primi giorni, l’emergenza è tornata quella di far continuare lo “show”. Alla faccia delle tante vite spezzate: quelle di tanti tifosi (che sono state colpevolmente dimenticate!) prima e, più recentemente, l’Ispettore di Polizia Raciti e di un meccanismo di controllo e repressione che sta adottando provvedimenti inauditi e certamente, anticostituzionali..
Poteva essere questo il momento in cui fermarsi tutti e, su nuove basi, tentare di rifondare il calcio. Invece a prevalere sono stati gli interessi affaristici di chi nulla voleva cambiare e, di conseguenza, ha legittimato provvedimenti repressivi volti solo alla nostra eliminazione. Le nuove leggi, liberticide, sono redatte da chi non conosce affatto il complesso mondo delle curve e i suoi mille risvolti, e non cerca una prevenzione a lungo termine, ma la solita repressione che non risolve i problemi ma anzi crea nuove tensioni. Accusiamo di forte superficialità chi, suggestionato dal clima d’emergenza divulgato dai media o trascinato dalla emotività di quei momenti comunque drammatici, non ha fatto che rallegrarsi e compiacersi per il ruolo e il destino che ci vogliono cucire addosso. A costoro diciamo che se oggi è il turno degli Ultras domani potrebbe essere quello di qualsiasi altro cittadino .Forse è il caso di rifletterci sopra…
I GRUPPI ULTRAS DELLA CURVA MARE
17-02-2007