NIENTE STADI AL SABATO POMERIGGIO
Gli amministratori del Coordinamento: stadi chiusi il sabato pomeriggio se la Lega non cambia idea
I sindaci compatti per la linea dura
Appello ai presidenti perché chiedano il posticipo alle 20.30
PIACENZA - E' scontro aperto tra i sindaci le cui squadre militano in serie B e la Lega calcio. La riunione di ieri del Coordinamento dei primi cittadini, avvenuta alla Cappella Ducale di Palazzo Farnese, ha visto infatti prevalere la linea dura. «Niente stadi al sabato pomeriggio» hanno tuonato in coro gli amministratori, che nel frattempo hanno attivato i propri uffici legali per studiare uno strumento comune di carattere amministrativo per impedirne l'utilizzo.
Tutto questo, mentre in serata sono partite le prime lettere che invitano i presidenti delle società a chiedere immediatamente una deroga alla Lega per effettuare alle 20,30 le partite già programmate per sabato prossimo, prima giornata del campionato cadetto. Ciò - si legge nel documento comune stilato al termine dell'incontro - al fine di prevenire situazioni di insicurezza nei confronti degli studenti che frequentano le scuole limitrofe agli stadi e di quelli che utilizzano la stazione ferroviaria per gli spostamenti, per garantire la presenza di un adeguato numero di agenti di polizia municipale nei dintorni dello stadio, per assicurare il regolare svolgimento dei mercati storici e favorire la maggior partecipazione possibile della cittadinanza all'evento sportivo.
«Il nostro obiettivo è quello di portare la gente allo stadio e non davanti alla televisione - ha spiegato il sindaco di Piacenza Roberto Reggi, portavoce del Coordinamento - Per questo motivo saremo ancora più vicini alle società interessate a realizzare iniziative atte a incrementare il tifo sugli spalti».
Il calcio di serie B è dunque nel caos, alle prese con problemi di carattere legale e vittima della tremenda ed annosa questione dei diritti televisivi. Una faccenda spinosa, che ormai tiene banco da diverse settimane, e pare sempre più indirizzata ad assumere le caratteristiche di caso nazionale. Sul piatto della bilancia c'è la proposta di posticipare alle 20,30 l'inizio delle partite per l'intera durata del campionato, spostandole alle ore 15 della domenica nel periodo invernale. In pratica, ciò era già stato fatto l'anno scorso. Ma l'adozione di questa ipotesi comporterebbe per le società una riduzione dei diritti televisivi da 8 a 4 milioni di euro, ed è proprio per questo motivo che alcune squadre non hanno votato contro la decisione della Lega.
«Quello dei diritti televisivi è però un falso problema - fa notare Reggi -, perché se facciamo i calcoli ci si accorge che la differenza è nell'ordine dei quattro milioni di euro, una cifra che divisa per il totale delle squadre che partecipano al campionato cadetto fa circa 200mila euro a testa».
«I numeri testimoniano dunque la poca lungimiranza di certi presidenti - prosegue Reggi - che si troveranno inevitabilmente a fare i conti con meno spettatori allo stadio, e quindi meno introiti per un totale probabilmente superiore ai 200 mila euro». Ma allora, in questo clima di battaglia, dove sabato i sindaci delle città interessate negheranno le chiavi degli stadi alle società, di chi sarà la decisione finale? Spetterà al ministro dell'Interno Pisanu intervenire sulla questione? «No, a lui chiediamo un incontro urgente per intercedere con la Lega calcio e far rivedere la decisione assunta da questo organo - conclude Reggi - In fondo questa è una questione di ordine pubblico e rientra pienamente nelle problematiche relative all'attuazione del decreto sulla sicurezza negli stadi varato dal ministro nei mesi scorsi».
Cristian Torri
zusammengefasst: Stadien sollen von den Gemeinden am Samstag um 15:00 nicht freigegeben werden aus diversen Gründen, so der Entscheid der Versammlung der betroffenen Bürgermeister. Falls die Lega jetzt nicht was macht gibts ein gewaltiges Chaos am Samstag...
nochmal dieser Entscheid (Samstag 15:00) ist zustandegekommen wegen 4 Millionen zusätzlichen TV-Geldern (8 statt 4). Das heisst für den Einzelverein sind das etwa 200000€ mehr. Wenn man bedenkt, dass wohl weniger Fans kommen aufgrund des Nachmittagspiels (weil viele arbeiten) gibts dann plötzlich weniger Einnahmen als wenn man am Abend spielt.
NO AL SABATO POMERIGGIO!
Gli amministratori del Coordinamento: stadi chiusi il sabato pomeriggio se la Lega non cambia idea
I sindaci compatti per la linea dura
Appello ai presidenti perché chiedano il posticipo alle 20.30
PIACENZA - E' scontro aperto tra i sindaci le cui squadre militano in serie B e la Lega calcio. La riunione di ieri del Coordinamento dei primi cittadini, avvenuta alla Cappella Ducale di Palazzo Farnese, ha visto infatti prevalere la linea dura. «Niente stadi al sabato pomeriggio» hanno tuonato in coro gli amministratori, che nel frattempo hanno attivato i propri uffici legali per studiare uno strumento comune di carattere amministrativo per impedirne l'utilizzo.
Tutto questo, mentre in serata sono partite le prime lettere che invitano i presidenti delle società a chiedere immediatamente una deroga alla Lega per effettuare alle 20,30 le partite già programmate per sabato prossimo, prima giornata del campionato cadetto. Ciò - si legge nel documento comune stilato al termine dell'incontro - al fine di prevenire situazioni di insicurezza nei confronti degli studenti che frequentano le scuole limitrofe agli stadi e di quelli che utilizzano la stazione ferroviaria per gli spostamenti, per garantire la presenza di un adeguato numero di agenti di polizia municipale nei dintorni dello stadio, per assicurare il regolare svolgimento dei mercati storici e favorire la maggior partecipazione possibile della cittadinanza all'evento sportivo.
«Il nostro obiettivo è quello di portare la gente allo stadio e non davanti alla televisione - ha spiegato il sindaco di Piacenza Roberto Reggi, portavoce del Coordinamento - Per questo motivo saremo ancora più vicini alle società interessate a realizzare iniziative atte a incrementare il tifo sugli spalti».
Il calcio di serie B è dunque nel caos, alle prese con problemi di carattere legale e vittima della tremenda ed annosa questione dei diritti televisivi. Una faccenda spinosa, che ormai tiene banco da diverse settimane, e pare sempre più indirizzata ad assumere le caratteristiche di caso nazionale. Sul piatto della bilancia c'è la proposta di posticipare alle 20,30 l'inizio delle partite per l'intera durata del campionato, spostandole alle ore 15 della domenica nel periodo invernale. In pratica, ciò era già stato fatto l'anno scorso. Ma l'adozione di questa ipotesi comporterebbe per le società una riduzione dei diritti televisivi da 8 a 4 milioni di euro, ed è proprio per questo motivo che alcune squadre non hanno votato contro la decisione della Lega.
«Quello dei diritti televisivi è però un falso problema - fa notare Reggi -, perché se facciamo i calcoli ci si accorge che la differenza è nell'ordine dei quattro milioni di euro, una cifra che divisa per il totale delle squadre che partecipano al campionato cadetto fa circa 200mila euro a testa».
«I numeri testimoniano dunque la poca lungimiranza di certi presidenti - prosegue Reggi - che si troveranno inevitabilmente a fare i conti con meno spettatori allo stadio, e quindi meno introiti per un totale probabilmente superiore ai 200 mila euro». Ma allora, in questo clima di battaglia, dove sabato i sindaci delle città interessate negheranno le chiavi degli stadi alle società, di chi sarà la decisione finale? Spetterà al ministro dell'Interno Pisanu intervenire sulla questione? «No, a lui chiediamo un incontro urgente per intercedere con la Lega calcio e far rivedere la decisione assunta da questo organo - conclude Reggi - In fondo questa è una questione di ordine pubblico e rientra pienamente nelle problematiche relative all'attuazione del decreto sulla sicurezza negli stadi varato dal ministro nei mesi scorsi».
Cristian Torri
zusammengefasst: Stadien sollen von den Gemeinden am Samstag um 15:00 nicht freigegeben werden aus diversen Gründen, so der Entscheid der Versammlung der betroffenen Bürgermeister. Falls die Lega jetzt nicht was macht gibts ein gewaltiges Chaos am Samstag...
nochmal dieser Entscheid (Samstag 15:00) ist zustandegekommen wegen 4 Millionen zusätzlichen TV-Geldern (8 statt 4). Das heisst für den Einzelverein sind das etwa 200000€ mehr. Wenn man bedenkt, dass wohl weniger Fans kommen aufgrund des Nachmittagspiels (weil viele arbeiten) gibts dann plötzlich weniger Einnahmen als wenn man am Abend spielt.
NO AL SABATO POMERIGGIO!