Buongiorno,
questa nostra e-mail è stata scritta per denunciare il livello insostenibile di scarsa vivibilità cui la società Piacenza calcio e la Questura di Piacenza costringono i cittadini che cercano, nonostante tutto, di seguire le partite di calcio che si disputano presso lo stadio “Leonardo Garilli” di Piacenza.
Alcune testate giornalistiche hanno accennato ai fatti di sabato scorso senza però riportare fedelmente tutto l’accaduto. Cerchiamo in questo modo di provvedere noi, tramite Voi, a questa mancanza, denunciando la reale situazione di militarizzazione a cui siamo sottoposti ogni qualvolta si disputi una partita di calcio.
Veniamo brevemente ai fatti accaduti in occasione di Piacenza-Cesena, disputatasi sabato 15 ottobre e terminata 2-2.
E’ stato negata la possibilità di far entrare all’interno dell’impianto aste di plastica (non certo tubi di ferro) per sventolare bandiere in tutti i settori in cui si trovavano tifosi locali (direttiva non valida nel settore ospiti). Tra l' altro è curioso il fatto che, all’atto della stipula dell’abbonamento, ad ogni minore fosse stata regalata una bandiera da portare allo stadio per tifare la propria squadra del cuore.
Poi l’intenzione di ricordare il primo anniversario della morte di un esponente della tifoseria organizzata biancorossa si è scontrata con la negazione della possibilità di deporre un mazzo di fiori dietro la porta del campo di gioco, e nessuno da parte della società si è degnato di fornire almeno una valida motivazione o per lo meno una motivazione che non suonasse come una evidente presa per i fondelli.
Questi comportamenti, uniti ai precedenti da tempo tenuti dalle strutture di pubblica sicurezza della città e dai vertici societari, hanno portato all’autosospensione del centro di coordinamento dei clubs biancorossi ed allo scioglimento dei gruppi organizzati di Curva (unico caso in Italia), facendo precipitare il numero degli abbonati e dei paganti nel corso delle ultime stagioni. I bambini e le famiglie, così come i tanti adolescenti della provincia, preferiscono ora disertare lo stadio per non incorrere nella disorganizzazione e nella prepotenza di chi dovrebbe invece garantire ordine e sicurezza, evitando inutili rischi. Nella partita Piacenza-Genoa dello scorso finale di campionato, dopo che in barba a tutte le norme di sicurezza si è scelto di vendere un numero spropositato di biglietti ai tifosi genoani ed a non separare le tifoserie, si è arrivati a manganellare con violenza persino donne e bambini, colpevoli solo di trovarsi sugli spalti nei pressi della zona in cui sono accaduti disordini. Ma il culmine di questa spirale di abusi si è avuto sempre sabato nei confronti della tifoseria ospite.
Ai 750 circa tifosi cesenati è stata vietata l’introduzione di striscioni di appoggio alla battaglia portata avanti dal Coordinamento dei Sindaci in difesa della disputa delle partite di serie B alla domenica e, cosa veramente più grave e passibile, a nostro avviso, di denuncia,
a queste persone è stata vietata la possibilità di uscire dall’ impianto poiché i cancelli e le uscite di sicurezza del settore ospiti sono stati chiusi con lucchetti dal personale di controllo con l’avvallo delle forze dell’ ordine.
Questa folle e immotivata decisione, oltre che ledere la libertà di movimento di cittadini italiani, diritto fondamentale e riconosciuto dalla costituzione, ed oltre che risultare profondamente offensiva per la dignità delle persone che si sono sentite come bestie in un gabbia o come dei criminali senza che ci fossero stati episodi o anche solo sentori di un comportamento scorretto da parte loro, ha generato una situazione di incredibile e intollerabile pericolo: infatti in caso di una emergenza qualsiasi come ad esempio un incendio, un cedimento strutturale, in caso di tafferugli o di altri eventi che avessero potuto scatenare situazioni di panico, le persone presenti nel settore ospiti sabato avrebbero corso il rischio di trovare la morte contro i cancelli sbarrati finendo schiacciati e calpestati dalla folla come già in passato è successo in altri stadi.
Speriamo che questa nostra mail, o almeno alcuni stralci, possano essere portati all’ attenzione dell’opinione pubblica affinchè più persone possibile vengano a conoscenza della situazione che incontrano i tifosi che si recano allo stadio Garilli durante l’anno, tifosi piacentini e non.
Il Forum Biancorosso del sito
www.piacenzacalcio.net
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Kurz zum Inhalt: Das ist ein Mail der Tifosi von Piacenza (Serie B) anlässlich des Spiels Piacenza-Cesena. Abgesehen davon, dass im eigenen Sektor extrem pingelig alles kontrolliert wurde, keine Fahnen ins Stadion gebracht durften, es den Piacentini verwehrt wurde Blumensträusse am Rand ihrer Kurve für einen vor einem Jahr verstorbenen Freund zu platzieren gabs eine akute Gefährdung der Sicherheit bzw. der Leben der Gastfans aus Cesena.
Die rund 700 Fans wurden in den Gästestektor gepfercht, die Ausgänge wurden geschlossen und mit Schlössern von aussen abgeschlossen, so dass niemand rauskonnte.
GEHTS NOCH?????????????????????? Nicht auszudenken wäre irgendwas passiert, irgendeine Panik oder was weiss ich, niemand hätte fliehen können, man wäre elendig zugrunde gegangen in diesem Käfig. eine absolute kriminelle Tat der örtlichen Sicherheitskräfte/Polizei
EDIT: hier noch ein ähnliches Communicato von Cesena
http://www.ilcesena.net/web/modules.php?name=News&file=article&sid=82